Il Giappone e i distributori automatici
Qualche anno fa, durante uno dei miei primi viaggi in Giappone, tra le tante cose assurde e particolari, mi ha affascinato l’elevato numero di distributori automatici.
Sono praticamente ovunque, anche nei luoghi più impensabili tipo santuari o templi sperduti! E non vendono solo bibite e snack come da noi. Qualsiasi cosa possa venirvi in mente molto probabilmente ha una vending machine giapponese apposita.
I giapponesi non possono davvero farne a meno: sono troppo abituati alla comodità di poter bere, ad esempio, qualcosa di caldo o freddo in qualsiasi momento.
Ma perché ce ne sono così tanti?
I distributori automatici elaborano automaticamente l’acquisto e il pagamento degli oggetti che li vendono. Questo vuol dire che il denaro viene accumulato al loro interno e rimane lì, magari per giorni, prima che venga svuotato.
Starete pensando che siano facile preda dei ladri, ma in Giappone non capita.
Il paese ha un bassissimo tasso di criminalità e, di conseguenza, i distributori non vengono mai saccheggiati.
E sono anche sempre tenuti benissimo, mai vandalizzati da nessuno. Il distributore più antico del Giappone, tutt’ora esistente, è del 1904 e vende francobolli e cartoline. La loro crescita esponenziale fu legata alle strategie di marketing dei produttori che hanno iniziato a prestare le loro macchine gratuitamente se facevano un contratto di rifornimento con i negozianti.
Oggi, chiunque può installare un distributore automatico in Giappone.
Inoltre le aziende produttrici pensano a tutto, non solo a ricaricare i prodotti. Si occupano anche dell’installazione e dello svuotamento periodico dei bidoni della differenziata che si trovano sempre accanto alle macchinette.
Altro motivo che spiega la massiccia presenza di distributori automatici è il fatto che l’acquisto è molto rapido, perfetto per i lavoratori che hanno poco tempo disponibile durante la pausa pranzo e non vogliono perdersi nelle file spesso chilometriche di negozi e casse di combini o supermercati.
I distributori automatici hanno altresì dei prezzi molto bassi dei prodotti, senza dimenticare che ora con i pagamenti contactless fatti con il cellulare, il pagamento è ancora più immediato e semplice.
Ma cosa si può comprare in questi distributori?
Vi abbiamo già detto che si vende di tutto, ma davvero di tutto!
Qui vi facciamo un breve elenco delle cose si assurde che si possono trovare:
– distributori di mutande usate! Si avete capito bene. In molti ne avrete sentito parlare e magari ne avrete dubitato ma… esistono veramente! Si trovano prevalentemente nei quartieri a luci rosse.
– distributori di aragoste: vero che in Giappone si mangia molto pesce ed alcune speciali macchinette/vasca, vendono le aragoste ancora vive e freschissime. Con un artiglio stile ufo catcher, o gatcha gatcha alla giapponese, si può prenderne una al volo. Sempre se ci si riesce.
– distributori di scatole misteriose o scatole fortunate. Si dice (non ne abbiamo la certezza) che in alcune si possano trovare golosi gadget elettronici tipo Nintendo Switch o addirittura telefoni di ultima generazione.
– composizioni floreali. Il rispetto per i fiori è una cosa seria in Giappone. Basti pensare all’Ikebana, vera e propria Arte di disporre i fiori. Quindi perchè non avere delle composizioni floreali fatte da dei maestri sempre a disposizione in caso di necessità? Magari per un regalo o semplicemente per abbellire la casa.
– distributori di coleotteri, che in Giappone sono considerati dei portafortuna. È assolutamente normale vedere i bambini nei parchi o per strada che ci giocano. E così nei distributori, a fianco delle patatine, si possono trovare scatoline con i coleotteri… vivi ovviamente!
– distributori di uova oppure di brodo. Usati in tantissime ricette ma a volte, se si è di fretta, potrebbe mancare il tempo di comprare uova fresche o fare del brodo da soli. Quindi… ecco anche questi due prodotti. Attenzione a non sbagliarsi con le bottiglie di the freddo!
– distributori di lattuga. Se da noi si cerca di promuovere il ritorno al “km zero” in Giappone sono sempre un passo avanti. Esistono delle macchinette/serre che vendono lattuga cresciuta direttamente nelle macchinette stesse, con lampade fluorescenti da coltivazione… km meno di
zero!
– distributori di cuccioli. Per fortuna non sono veri e propri distributori ma molti negozi di animali hanno delle vetrinette che danno sulla strada, con tanto di prezzi e sembrano vendano dei peluche, mentre sono cuccioli veri.
Il nostro viaggio in Giappone si avvicina e non vediamo l’ora di rifornirci anche noi alla “vending machine” giapponesi!
Fonte: sempre dire Banzai