Islanda: miti e leggende di questa terra d’incanto
L’Islanda è un luogo che incanta non solo per i suoi paesaggi ma anche per il ricco patrimonio di miti e leggende che si intrecciano con la natura selvaggia. Ecco alcune storie che possono rendere ancora più “magico” il vostro viaggio
Il popolo nascosto (Huldufólk)
Chi sono: Gli Huldufólk sono creature mitiche, simili agli elfi, che secondo la tradizione islandese abitano in grotte, fessure e colline. Sono considerati esseri gentili ma schivi, che vivono in armonia con la natura.
Dove trovarli: Si dice che gli Huldufólk siano particolarmente presenti nelle zone più remote dell’Islanda, come le Highlands e i fiordi.
Perché raccontarla: Questa leggenda aggiunge un tocco di mistero e fascino ai paesaggi islandesi, invitando i viaggiatori a osservare con occhi diversi la natura circostante.
I troll
Chi sono: I troll sono creature leggendarie, spesso rappresentate come esseri brutti e cattivi, che vivono nelle montagne e nelle caverne.
La leggenda dei Reynisdrangar: Secondo la leggenda, le famose formazioni rocciose di Reynisdrangar sono in realtà tre troll pietrificati dalla luce del sole mentre cercavano di trascinare una nave in alto mare.
Perché raccontarla: La leggenda dei troll aggiunge un tocco di humour e di meraviglia ai paesaggi islandesi, invitando i viaggiatori a immaginare le storie che si nascondono dietro le formazioni rocciose più particolari.
Le donne dell’acqua (Lóngufólk)
Chi sono: Le donne dell’acqua sono creature mitiche, metà donne e metà pesce, che abitano i laghi e i fiumi. Sono descritte come belle e seducenti, ma anche pericolose.Perché raccontarla: Questa leggenda aggiunge un tocco di mistero e romanticismo ai laghi islandesi, invitando i viaggiatori a immaginare le creature che potrebbero nascondersi nelle profondità delle acque.
Altri miti e leggende:
Asbyrgi: Secondo la leggenda, questo maestoso canyon si formò quando il piede del cavallo di Odino toccò il suolo, creando così un rifugio sicuro per gli dei.
Godafoss: Si narra che quando l’Islanda si convertì al cristianesimo, gli islandesi gettarono le loro statue degli dei in questa cascata, in segno di rispetto per la nuova religione.