06

Set
2023

Caserta, la Reggia e il complesso Monumentale di San Leucio

Postato da:lara/ 331 0

Mancano pochi giorni alla nostra giornata a Caserta del 14 settembre ed ecco una bella lettura per voi!

Qualche anno fa, una delle nostre guide ci propose di abbinare la visita alla Reggia di Caserta al belvedere di San Leucio. Dapprima la presimo per pazza. Ma le nostre guide sono molto competenti, la sanno lunga e conoscono bene il loro territorio.

Questo per dirvi che, ogni volta che si torna a Caserta, ci piace tornare anche al complesso Monumentale di San Leucio.

Il complesso Monumentale di San Leucio

Dopo averlo visitato la prima volta, abbiamo capito quanto la storia di questo luogo si leghi con la storia del nostro territorio e del lago di Endine.

Ma cosa si trova a San Leucio, vi starete chiedendo?

Il borgo di San Leucio si trova sul tracciato viario che da Caserta porta alla valle del Volturno. Lungo questa strada si trova Piazza della Seta, dove c’è il cancello di ingresso alla Colonia e al Belvedere.
All’esterno della Colonia erano collocati alcuni locali destinati al ricovero dei forestieri, qualche abitazione e molte botteghe.

Oltre il cancello si arriva alla Parrocchiale e poi al Belvedere

L’estremo lembo del parco della Reggia di Caserta, si fonde (e si confonde) con le pendici di San Leucio e fu proprio questo territorio coperto da boschi ricca di cacciagione e di vegetazione, che venne acquistato nel 1750 da Carlo III Borbone.

Il Re scelse questo luogo quale riserva di caccia ma anche per le attività agricole delle Reggia: i vigneti, gli ulivi, gli alberi da frutta, gli agrumi, il riso, il cotone il granturco e i gelsi.

Ed è proprio per i gelsi che nel 1778 infatti il Re decise di dare avvio alla manifattura serica e trasformò  il complesso in fabbrica.

L’antico Casino divenne un grande edificio con scuola, abitazioni per le maestre e i direttori, le stanze per la trattura, la filatura e la tintura della seta.

Lo stesso appartamento reale comunicava con le stanze del telai. Pensate che attorno al 1800 esistevano circa 100 telai per calze e 80 per le stoffe.

La fabbrica rimase attiva fino al 1970 circa, quando venne trasferita nel nuovo opificio.

Ma perchè ricorda la storia del nostro territorio?

La storia di San Leucio si avvicina molto a quella della nostra Valcavallina dove, per anni, c’è stata la lavorazione della seta in una fabbrica di Endine.

Per coloro che non verranno con noi a San Leucio, ma vogliono comunque scoprire di più sulla seta, vi consigliamo la visita al Museo “Fal’ Fil” che si trova a Ranzanico: un po’ museo, un po’ laboratorio è un viaggio tra storia e artigianato che parte dalla bachicoltura per arrivare alla realizzazione di splendidi e preziosi tessuti.

Anche in questo nostro piccolo museo potrete scoprire come nasce la seta con alcuni macchinari originali del XVIII secolo (guarda caso lo stesso periodo di San Leucio).

Parte del patrimonio del Museo Fal’ Fil, è anche una raccolta di bachi da seta provenienti da tutto il mondo: una curiosità recuperata prima che andasse perduta per sempre in seguito alla chiusura dell’azienda che c’era a Endine.

E voi che farete?

Verrete con noi a San Leucio o fate un salto a Ranzanico?

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