Napoli sotterranea

08

Mag
2019

Napoli Sotterranea: quante storie, quante bellezze

Postato da:lara/ 1596 0

Se siete in procinto di partire per una visita alla scoperta di Napoli, non può mancare una visita a Napoli sotterranea. Numerose sono le opportunità e le strutture che organizzano suggestive e interessanti visite guidate. Lasciatevi incantare dai racconti e dalla storia, apritevi ad essa e… innamoratevi!

Ci sono poche città al mondo che possono vantare un sottosuolo altrettanto interessante a ciò che si può ammirare alla luce del sole. Nel caso di Napoli poi, con il suo golfo incantatore su cui si affaccia il Vesuvio, le mille chiese, i maestosi palazzi e le intricate vie del centro storico, potrebbe sembrare una sfida impari. Eppure, il capoluogo partenopeo nasconde una realtà ipogea altrettanto affascinante, complessa e ammaliatrice, fatta d’innumerevoli gallerie, cripte, catacombe e cisterne. Un vero e proprio “sistema alternativo” a ciò che accade sopra al livello stradale, che nei secoli ha protetto e nascosto religiosi clandestini, riserve d’acqua, soldati, nobili in fuga dalla rivoluzione, abitanti in cerca di riparo dai bombardamenti, delinquenti e refurtive. Dagli antichi acquedotti greco-romani alle gallerie scavate dai Borbone, scendere nelle viscere della città regala emozioni uniche, che si ripetono ogni volta.

Una storia lunga 500 anni: l’antica galleria Borbonica

Gianluca Minin è il geologo napoletano che nel 2007, nel corso d’indagini a fini urbanistici nel centro di Napoli, ritrovò le tracce dell’antica galleria d’epoca borbonica e decise d’iniziare a scavare per capire di cosa si trattasse.

Quello che Minin e i suoi collaboratori trovarono era un’incredibile stratificazione di resti e testimonianze di epoche passate, dal 1500 fino ai giorni nostri. Con un paziente lavoro di scavo e recupero andato avanti fino al 2017, aiutati dai gruppi di volontari che si sono armati di caschetti e picconi, hanno riportato alla luce – anche se si tratta di quella artificiale emanata dalle lampade che utilizzano lo stesso circuito approntato durante la Seconda Guerra Mondiale, quando gli spazi sotterranei furono usati come rifugi antiaerei – uno straordinario percorso che si snoda per centinaia di metri sotto ai palazzi del centro di Napoli, raggiungendo una profondità massima di circa 35 metri.

Gli accessi principali alla Galleria Borbonica sono da via Morelli e da vico del Grottone, nei pressi di Piazza Plebiscito a poca distanza dal Palazzo Reale e dal teatro San Carlo. Una delle ultime vie aperte da Gianluca Minin, seguendo una stupefacente scalinata ripulita gradino per gradino, sbuca allo storico Palazzo Serra di Cassano, sulla collina di Pizzofalcone.

Entrando da via Morelli ci s’inoltra lungo le gallerie monumentali fiancheggiate da reperti d’epoca; prima ampie e altissime poi via via più strette fino a diventare cunicoli ma pronte ad aprirsi in grandi sale come la spettacolare “cattedrale”, una delle cisterne più vaste e alte dove è cresciuta spontaneamente perfino una felce, o lo spazio terrazzato sistemato di recente che ospita mostre e una “sala cinema” per proiezioni a tema ma anche sfilate, eventi e feste private che garantiscono la raccolta di fondi necessari alla manutenzione di questo spazio vivo, restituito alla città nonostante la totale assenza di supporto pubblico.

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